L’omicidio di Giuseppe Perna avvenuto a Pianura il 5 marzo dello scorso anno fu deciso dallo stesso clan Pesce-Marfella del quale faceva parte. Lo ha confermato nei giorni scorsi il boss pentito Pasquale Pesce ‘e bianchina che in uno dei suoi primi interrogatori da collaboratore di giustizia ha riferito agli inquirenti: “Quando ero detenuto ho appreso della morte di Giuseppe Perna, nostro affiliato. Ero preoccupato di sapere chi lo avesse ucciso. Tramite i colloqui in carcere che Vincenzo Foglia aveva con il figlio Giuseppe, mentre io avevo il colloqui con la mia convivente Rita Pepe, sapemmo che sul luogo del delitto, fuori al biliardo, erano presenti Vincenzo Foglia, Salvatore Schiano, Carmine Perna e Giuseppe Perna, il quale per ultimo si allontanò per ritirare dei panini al pub di un certo Ernesto. Sapemmo anche che i killer entrarono dall’uscita di sicurezza e Perna, pur accorgendosene, non ebbe il tempo di reagire. Durante uno di questi colloqui feci segno a Vincenzo Foglia, portandomi una mano al petto per intendere se fosse stato un omicidio “interno” e questi mi rispose con lo stesso gesto, dicendo con il labiale che era tutto a posto, facendomi così capire che era stata una cosa interna al clan. Ritengo che sia stata un’iniziativa di Vincenzo Foglia, in quanto in quel momento, essendo i capi tutti detenuti, era lui a gestire gli affari del clan Pesce-Marfella”.
(nella foto da sinistra il boss pentito Pasquale Pesce e bianchina, la vittima Giuseppe Perna e il presunto mandante Vincenzo Foglia)
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