Cronaca

Boscoreale, Importavano cocaina dalla Colombia nascoste nelle ananas: 100 anni di carcere a Sergio Fattorusso ‘o biondo e ai 9 complici

Quasi cento anni di carcere al gruppo di trafficanti di droga dei comuni Vesuviani legati all’imprenditore Sergio Fattorusso, detto, Sergio ‘o biondo. E’ stata la Quarta sezione della Corte di Appello di Napoli ad infliggere la stangata alla banda che importava cocaina dalla Colombia nascosta nelle ananas e nei kiwi e la smerciava tra Boscoreale, Torre Annunziata, Scafati e altri comuni vicini. La condanna più pesante è arrivata per Giuseppe Bastone, 18 anni di carcere, il fratello Antonio invece è stato condannato a 12 anni; 12 anni e otto mesi invece per Umberto Romano; 10 anni e otto mesi per Roberto Ricciardelli; 10 anni per Sergio fattorusso ‘o biondo; 8 anni per salvatore Ursilio, 7 anni per Antonio Aprea e Oscar pecorelli, 5 anni e 8 mesi per Armando D’Avino; 5 anni e 4 mesi per Giovanni Giordano e infine 2 anni e 4 mesi per Giuseppe Musella. (nella foto sergio fattorusso)

Napoli: rinviato a giudizio il neomelodico Raffaello

Il famoso cantante neomelodico Raffaello è stato rinviato a giudizio con l’accusa di tentato omicidio, porto e detenzione illegale in luogo pubblico di arma comune da sparo. Lo ha deciso ieri il gup del Tribunale di Napoli Nord. Raffaele Migliaccio di Casoria, in arte Raffaello, ha chiesto e ottenuto il giudizio abbreviato.Fu arrestato nella notte tra il 19 e il 20 giugno dello scorso anno, dopo che aveva esploso alcuni colpi di pistola in un ristorante di Teverola durante una lite con il figlio di un boss per motivi di soldi ferendo un cameriere. Secondo la ricostruzione degli agenti del commissariato di Aversa ci fu un litigio tra Raffaello e alcuni clienti.Il neomelodico uscì fuori dal locale, andò nella propria auto, dove custodiva una pistola, rientrò nel ristorante con l’arma e cominciò a sparare. Un proiettile ferì un cameriere del locale al braccio.

Terzigno, false residenze ai cinesi: il Riesame conferma gli arresti domiciliari per Tomassi e i due dipendenti comunali

Il Tribunale per il Riesame ha confermato gli arresti domiciliari per l’ex consigliere comunale di maggioranza di Terzigno, Giovanni Tomassi, il vigile urbano Francesco Del Giudice e l’ufficiale dell’anagrafe del Comune Anna D’Ambrosio , arrestati tre settimane fa nell’ambito dell’ indagine sulle false residenze ai cinesi denominata “Ombre Cinesi”. Il tribunale del Riesame ha però disposto la scarcerazione e l’annullamento dell’ordinanza per gli altri cinque verso i quali erano stato adottate misure cautelari: quattro cittadini della Cina e un marocchino. Sulla vicenda il sindaco di Terzigno, Francesco Ranieri riferirà in consiglio comunale proprio stamattina, dopo una serie di accuse da parte dell’opposizione.

Scommesse truccate nell’Agro: il “falso dentista” Contaldo e i conti conti correnti esteri

Il danaro delle scommesse clandestine on line finiva su conti correnti all’estero, in particolare a Malta e nel Regno Unito. È quello che hanno accertato i finanzieri del Comando provinciale di Salerno, nell’inchiesta “Iamm Iamm” sulla famiglia di Antonio Contaldo “caccaviello”, esaminando i flussi finanziari degli “adepti” del dentista. In particolare è stato individuato un personaggio, coinvolto nell’inchiesta, Paolo Paolillo, al quale viene contestata l’accusa di riciclaggio. Al lui, ufficialmente autotrasportatore, la sorella di Antonio Contaldo e il marito, Luigi Tagliamonte, avrebbero girato ingenti somme di danaro provenienti dalla società Millenium che gestiva l’omonimo bar sala giochi. Secondo l’accusa, vi era un sistema continuo di trasferimento dai Contaldo-Tagliamonte a Paolillo senza alcuna giustificazione. Dai conti dell’uomo, originario di Sant’Egidio del Monte Albino, le provviste di danaro partivano poi per conti esteri. Decine di migliaia di euro sono stati trasferiti dal 2010 al 2014 sui conti stranieri di Londra della Stanley Bet Malta. Somme che i finanzieri hanno stimato in oltre centomila euro. I soldi anche provenienti dallo stesso conto estero transitavano poi sui conti di Patrizia Contaldo e prelevato in contanti, fino a 30mila euro, oppure con assegni circolari. Secondo l’accusa i soldi venivano riciclati e nascosti al fisco dai Contaldo e dai loro prestanome che utilizzavano l’escamotage per sfuggire ai controlli. Paolillo, secondo gli inquirenti, era una testa di legno – consulente di igiene e sicurezza sul lavoro, dipendente di una ditta di trasporti – con un reddito di poco più di 20mila euro l’anno, e dunque non poteva permettersi le cifre che erano transitate sui conti. Oltre al giro vorticoso di danaro proveniente dalle scommesse clandestine on line, il factotum dell’organizzazione, Antonio Contaldo, si avvaleva anche della sua professione “medica” per aumentare il proprio carisma. La Dda contesta al sedicente dentista anche l’esercizio abusivo della professione medico-odontoiatrica. Secondo l’accusa, si sarebbe spacciato falsamente per dentista presentandosi in pubblico come il “dottor Contaldo” ma non avendo il titolo abilitativo, mai conseguito. Nonostante ciò conduceva e gestiva il proprio studio medico, eseguendo prestazioni diagnostiche e terapeutiche. A coadiuvarlo nella professione medica e nella gestione dello studio il figlio Giuseppe, alias Pippo, 24 anni. Antonio Contaldo, tra l’altro, è accusato anche di falso perché chiedendo il rilascio della propria carta d’identità all’ufficio di stato civile del comune di Pagani, avrebbe indotto in errore l’ufficiale addetto al rilascio del documento, sostenendo di avere la laurea in medicina e chirurgia, in realtà mai conseguita. Nell’ambito dell’operazione della Dda di Salerno di giovedì, tra l’altro, è stato sequestrato proprio lo studio odontoiatrico di via Ettore Padovano a Pagani, dove Contaldo svolgeva la sua attività. “Caccaviello” è da giovedì rinchiuso nel carcere di Fuorni, in attesa dell’interrogatorio di garanzia che si terrà lunedì prossimo. Il gip gli contesta una serie di reati che vanno dall’associazione per delinquere finalizzata all’esercizio abusivo di attività e di organizzazione e raccolta a distanza del gioco on line, mentre altri rispondono di diversi reati: oltre all’abusiva attività di organizzazione di gioco on line sono contestate ipotesi di estorsione, riciclaggio, trasferimento fraudolento di valori, frode informatica, accesso abusivo a sistema informatico, falsità, violenza privata, abusivo esercizio di una professione sanitaria, favoreggiamento personale e rivelazione di segreto d’ufficio

Pozzuoli: Carla per la prima volta parla con i magistrati dopo l’orrendo gesto del fidanzato

Per la prima volta, da quando il primo febbraio scorso il suo compagno al culmine di una lite le diede fuoco provocandole gravissime ustioni, è stata in grado di rispondere alle domande dei magistrati. Carla Ilenia Caiazzo, 38 anni, ricoverata al reparto di rianimazione del Cardarelli, ha raccontato ai pm Raffaello Falcone e Clelia Mancuso le fasi dell’ aggressione che la ridusse in fin di vita. I magistrati già la settimana scorsa si erano recati in ospedale per ascoltarla, ma in quella circostanza la donna non era in condizioni di parlare. Secondo le poche indiscrezioni trapelate, la donna conserva ricordi abbastanza lucidi sulla aggressione avvenuta nei pressi della sua abitazione a Pozzuoli ricostruendo i momenti difficili del rapporto con Paolo Pietropolo, il quarantenne in carcere con l’accusa di tentato omicidio premeditato, aggravato dalla crudeltà, e stalking. Poco dopo il ricovero in ospedale, Carla Ilenia diede alla luce una bimba, nata dalla sua relazione con Pietropaolo. L’ incontro con i magistrati è durato circa un’ora. A quanto si è appreso, i pm ritorneranno in ospedale nei prossimi giorni per acquisire altri elementi utili all’inchiesta, dopodiché formuleranno la richiesta di rinvio a giudizio nei confronti di Pietropaolo.