Ercolano. Decide di passare dalla parte dello Stato Enrichetta Cordua, lady camorra, detenuta dal 23 settembre scorso in regime di 41 bis. La decisione è stata annunciata nel corso del processo per l’omicidio di Alfonso Guida, esponente del clan Ascione-Papale, cosca avversaria a quella dei Birra-Iacomino di cui faceva parte ‘Chetino’. La donna che insieme a Marco Cefariello avrebbe diretto l’organizzazione criminale della ‘curatela’ mentre i vecchi boss erano in carcere o pentiti, ha scelto di iniziare a collaborare con a giustizia. La prima prova è stata quella di raccontare il suo coinvolgimento proprio nell’omicidio Guida avvenuto il 13 agosto del 2003 a Torre del Greco e per il quale è stata condannata a 10 anni e otto mesi di reclusione, beneficiando dei riconoscimenti previsti dalla legge sui pentiti. Enrichetta Cordua è già inserita nel programma di protezione e pare abbia già raccontato retroscena sulle ultime alleanze dei Birra-Iacomino tra Ercolano, Torre del Greco e Torre Annunziata. Chettina Cordua, 51 anni, in passato veniva inquadrata come una delle tante donne che per conto della cosca di Giovannino Birra gestivano il giro della droga. Poi, i pentiti l’hanno additata come la ‘reggente’ del clan Birra-Iacomino, un coinvolgimento pesante che ha spinto l’antimafia a chiedere e ottenere per lei il regime del carcere duro. Un regime al quale non ha retto e si è schierata con l’esercito dei pentiti del clan.
L'articolo Ercolano: si è pentita “lady camorra” Enrichetta Cordua sembra essere il primo su Cronache della Campania.