Spacciava marijuana in piazza Aubry, in pieno centro a Gragnano: arrestato Antonio Carfora, 26enne figlio del boss Nicola alias “‘o fuoco” detenuto all’ergastolo per l’omicidio dell’imprenditore caseario Michele Cavaliere, ucciso a novembre del 1996, “colpevole” di essersi rifiutato di pagare la tangente alla cosca dei Di Martino – Afeltra. Carfora junior è stato arrestato nella serata di ieri dai carabinieri della stazione di Gragnano che da tempo monitoravano la vendita di droga nelle strade della città della pasta e nello specifico i movimenti di Carfora. Le forze dell’ordine, appostate in piazza Aubry in abiti civili, hanno notato alcune cessioni di stupefacenti prima di intervenire e bloccare il 26enne. Carfora aveva con sé 20 grammi di marijuana, pronta per essere venduta, e 350 euro in contanti, ritenuti provento dell’attività di spaccio. Il giovane è ora in attesa del rito direttissimo. Suo padre è il famigerato Nicola ‘o fuoco componente prima del gruppo di killer di primo piano che tra le fine degli anni Ottanta e gli inizi degli anni Novanta aderì al clan di Umberto Mario Imparato insieme con gli Afeltra -Di Martino di Pimonte e diedero vita alla sanguinosa faida di camorra nella zona stabiese contro il clan D’Alessandro che lasciò sul selciato in tre anni oltre 120 morti tra cui anche bambini e altre vittime innocenti. Nicola Carfora era uno dei killer più spietati del gruppo di Umberto Mario Imparato “il professore rosso”. Poi con la morte sui boschi di Quisisana ad opera della polizia del boss il clan si disgregò e Carfora diede vita ad un sodalizio criminale autonomo sui Monti Lattari. Carfora senior fu arrestato sempre a Gragnano nel 1999.