Napoli: gli amori vietati nel clan. Nel “Bronx” anche Varrello fu ucciso per amore

Amori vietati con le donne del clan: anche Ciro Varrello, ucciso il 12 gennaio del 2013 su una panchina di viale 2 Giugno potrebbe essere stato ucciso per aver osato intrattenere una relazione amorosa con una donna legata ad un uomo della cosca. E’ quanto stanno cercando di capire gli inquirenti dopo l’omicidio di Vincenzo Amendola e la decisione di Gaetano Nunziato, il pusher 23enne, di far ritrovare il cadavere del giovane 18enne incensurato. Crolla il muro di omertà nel bronx di San Giovanni a Teduccio, crollato il muro di omertà a San Giovanni a Teduccio. Gli abitanti di via Taverna del Ferro, quartiere bunker del clan Formicola, non è più disposta a nascondere i due ricercati Gaetano Formicola, ‘o chiatto, e Giovanni Tabasco ‘birillo’, tanto che i due pare siano stati costretti a trovare un altro nascondiglio. Ma alla luce di quello che è accaduto a Vincenzo Amendola si riapre un altro caso irrisolto: l’omicidio di Ciro Varrello, detto Ciruzzo ‘a banana, 24 anni, ammazzato nel 2013. Chissà se Nunziato non sia disposto a rivelare sconcertanti retroscena anche su quel delitto rimasto inspiegabile. Varrello potrebbe aver pagato con la vita la relazione con una donna del clan Formicola che, con il marito in carcere, aveva avviato una relazione amorosa con il giovane ucciso. L’agguato a Ciro Varrello, incensurato, scattò nel pomeriggio, intorno alle 16 in viale 2 Giugno, la stessa strada dove è stato giustiziato e seppellito Amendola. Il 24enne, anch’egli residente nelle palazzine
del “Bronx” di via Taverna del Ferro, frequentava elementi del clan Formicola, quel giorno era fermo sulle panchine, assieme ad altri giovani del rione, quando arrivarono i killer, in due, giovanissimi, in sella ad una moto Aprilia. Ci fu tra i tre un violento litigio, poi uno dei killer estrasse la pistola e sparò. Due pallottole raggiunsero Varrello al torace, il terzo colpo in faccia. Proprio il proiettile al volto è un altro elemento che unisce i due omicidi Amendola-Carrello, il segno della punizione per lo sgarro subito. Carrello morì durante il trasporto al Loreto Mare. Già allora si paventò la pista passionale, ma l’omicidio fu coperto da una coltre di omertà che non è mai calata. Gli inquirenti ritrovarono, grazie ad una telefonata anonima, la moto usata per l’agguato a Barra. Era bruciata. E subito si pensò ad un tentativo di addebitare il delitto ai clan di Barra, dunque un depistaggio per distogliere l’attenzione dal quartiere. Qualcuno, però, si vantò di aver ucciso Ciruzzo ‘banana’. Pare che Nunzio Andolfi, detto Nunziello’ figlio di Andrea ‘o minorenne, si sia vantato di aver ucciso Varrella, in quel periodo, perché vicino al clan Formicola. Ma anche in questo caso la guerra tra clan c’entrerebbe poco. A raccontare di Nunziello e di Varrello il pentito Domenico Esposito ‘o cinese: “Gli ha sparato tre, quattro botte in testa”. Esposito racconta: “Qualche tempo, prima dell’omicidio dei ragazzi (Minichini e Castaldi vicini ai D’Amico) c’è stato un morto vicino al laghetto di San Giovanni a Teduccio. Noi avevamo nascosto due ragazzi, uno era il figlio di Andrea Andolfi, Nunzio, e l’altro un ragazzo del Bronx che saprei riconoscere in fotografia. Nonostante li avessimo avvertiti che non dovevano muoversi dall’appartamento, si presentarono giù da Marco. O meglio, si presentò Nunzio e disse che era stato lui a uccidere il ragazzo a San Giovanni, insieme all’amico che si nascondeva con lui, a causa di un litigio che aveva avuto per motivi di strada. Io dissi a Nunzio che non doveva raccontare queste cose, ma lui mostrò indifferenza. L’amico invece era pallido e spaventato”.

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