Due anni di indagine, coordinata dalla procura di Napoli, con la Squadra Mobile di Frosinone e la Direzione centrale servizi antidroga, hanno scoperto due organizzazioni di narcotrafficanti che importavano sostanza stupefacente da Spagna e Olanda nelle ‘piazze’ della Campania. Sono 11 gli indagati finiti in carcere, mentre a 4 il gip ha concesso i domiciliari. La prima banda attiva in Olanda aveva base logistica in un ristorante italiano a Den Hague, citta’ dove ha sede Eurojust, gestito da due fratelli di origina napoletana. L’altra aveva a capo il titolare di una ditta di autotrasporti che si serviva dei tir per ‘importare’ cocaina e hashish. Numerosi i sequestri di partite di droga e gli arresti di corrieri durante l’inchiesta. La polizia francese, ad esempio, a novembre 2011, blocco’ uno dei tir in marcia dalla Spagna con 12 chili di coca e un chilo di resina di hashish, arrestando l’autista e un complice; a Frosinone, la Mobile fermo’ un autista con 22 chili di marijuana proveniente dall’Olanda a febbraio 2012 e il capo banda con il cugino a marzo di quello stesso anno mente portava a Napoli, sempre dall’Olanda, 11 chili di ‘neve bianca’, un chilo di hashish e uno di marijuna. L’indagine della Dda è stata avviata dopo l’arresto, il 14 ottobre 2011, di tre persone sorprese in un appartamento di Arzano con oltre 6,5 chili di marijuana. Durante le investigazioni sono state registrate centinaia di intercettazioni nel corso delle quali gli stupefacenti erano indicati con numerosi termini convenzionali, tra i quali “sigarette americane e non di contrabbando”, “buste di immondizia”, “trippa buona”, “maglietta a mezze maniche”. Le investigazioni hanno consentito di accertare l’esistenza di due gruppi criminali: uno attivo nel quartiere Secondigliano a Napoli, l’altro sull’isola d’Ischia. In particolare l’organizzazione partenopea, dopo aver acquistato partite di droga tra Pompei e Torre Annunziata, provvedeva al taglio e al confezionamento delle dosi che poi venivano cedute a numerosi acquirenti alcuni dei quali provenienti da altre regioni d’Italia. Tra i clienti anche membri della seconda organizzazione che, quasi giornalmente, si rifornivano di – scrive in una nota il procuratore aggiunto Filippo Beatrice – con continui viaggi e con partenze, anche in orari notturni, a bordo di traghetti.