Il trasportatore pentito, Alessandro Montella: “Ecco come portavo la droga per i Licciardi, i Gallo-Cavalieri e i De Tommaso”

Era il trasportatore “preferito” della droga per i clan Gallo-Cavalieri di Torre annunziata e i Licciardi di Secondigliano e ora che è diventato collaboratore di giustizia sta vuotando il sacco su come funzionava il “sistema dei trasporti” della droga dall’estero all’Italia. Alessandro Montella, 46 anni, ex titolare di una ditta di trasporti condannato a 12 anni di reclusione per traffico internazionale di stupefacenti e detenzione di armi, è considerato uno dei pentiti più attendibili legati ai due clan. Grazie a lui ci fu il blitz Hama’l nell’agosto del 2013 con 34 arresti tra Torre annunziata e Secondigliano. E ieri nel processo che si celebrando davanti al Tribunale di Torer annuziata ha spiegato come funzionava il sistema: “…I Gallo-Cavalieri raccoglievano le puntate dai vari clan, mi davano i soldi e io li portavo ai loro referenti ad Amsterdam e Madrid. Lì compravano la droga, me la riportavano e tornavo indietro con i carichi. Portavo droga ai De Tommaso di Forcella e ai Licciardi di Secondigliano. Facevo il camionista, poi i troppi debiti mi hanno fatto finire sotto usura, quindi mi pagavo gli interessi facendo il corriere. Per quali clan? Praticamente per tutti: per i Gallo-Cavalieri di Torre Annunziata, i Contini di Napoli, per l’Alleanza di Secondigliano…un carico anche per i fratelli Giuseppe e Rosario De Tommaso di Forcella” ( sono gli zii di Genny la carogna, il famoso capo ultras del Napoli arrestati in u blitz a Foreclla lo scorsoanno). Montella ha spiegato ancora in aula: “…Il mio referente era Pasquale Scarpa, uno che chiamavano capa liscia, ma anche Vincenzo Scarpa e suo nipote Natalino.Erano i referenti di Assunta Licciardi, ho fatto diversi viaggi con loro.I clan raccoglievano anche 2 milioni di euro alla volta.li impacchettavano con divisioni specifiche e io li portavo a destinazione. A volte mi seguivano, mi controllavano, ma io trasportavo i soldi con onestà. Sul posto venivo raggiunto dai referenti di zona che prendevano quel denaro e compravano la droga. Dopo due giorni rientravo con i carichi di stupefacenti e i vari referenti venivano a ritirare le proprie parti”. Nella prossima udienza sarà ascoltato un altro pentito, Michele Luppo.

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