Salerno, appalti pilotati all’Università: otto indagati, c’è anche il rettore

Appalto alla società interinale per a ricerca di personale all’Unisa: indagati gli otto responsabili del procedimento amministrativo per l’affidamento negoziato alla Lavorint spa di Milano. Oltre al rettore Aurelio Tommasetti, al direttore generale Attilio Bianchi e al sindacalista Pasquale Passamano, rappresentante della Cisl che diede l’ok alla procedura della gara d’appalto, sono indagati anche il pro rettore Antonio Piccolo, 67 anni; Pasquale Talarico, 59 anni, funzionario di Unisa e presidente della commissione per la scelta della società; Vincenzo Addesso, 45 anni, componente della Commissione; Mirella Pecoraro, 43 anni, addetto amministrativo che avrebbe mantenuto i contatti con la società milanese; Monica D’Auria, 45 anni, componente della commissione aggiudicatrice. Tutti sono accusati di abuso d’ufficio e falso in concorso. Sono gli otto nomi iscritti come indagati nel procedimento numero 1036/16 in carico alla Procura di Nocera Inferiore e al pm Amedeo Sessa: il primo dei filoni d’indagine sull’Università di Salerno, che riguarda la gara d’appalto indetta nel 2014 per la scelta di una società per la somministrazione di lavoro interinale. La Lavorint spa, scelta dalla commissione aggiudicatrice, ebbe il compito di scegliere quindici addetti-amministrativi con mansioni di bibliotecari per tenere aperte gli uffici nelle ore pomeridiane. Sulla gara d’appalto – per un valore di 660mila euro – da dicembre scorsi si sono concentrate le indagini dei carabinieri del nucleo investigativo del comando provinciale di Salerno, diretti dal maggiore Alessandro Di Vico, e degli uomini della sezione di polizia giudiziaria del Tribunale nocerino, diretti dal luogotenente Massimo Santaniello. Oltre un mese fa la svolta, dopo l’acquisizione dei documenti amministrativi presso la direzione generale dell’Unisa, e l’iscrizione nel registro degli indagati di quanti fecero parte della commissione propedeutica per l’aggiudicazione dell’appalto. Il sì dei sindacati e in particolare della Cisl, avallato dal sindacalista Passamano, e la procedura negoziata avviata dall’Università per la scelta della società interinale, secondo l’ipotesi investigativa, avrebbero condotto ad una scelta pilotata sia della Lavorint che dei 15 addetti poi scelti dalla società milanese. Nel corso dell’ultimo mese sono stati ascoltati proprio i beneficiari del contratto di due anni, prorogabile di altri due. Tra i prescelti vi sarebbero parenti e amici dei vertici dell’Università e di sindacalisti interni all’ateneo. Un’ipotesi che dovrà essere avvalorata dalle indagini che in questi giorni proseguono senza sosta con nuove acquisizioni e controlli incrociati. Tra i quindici addetti scelti vi sono numerose persone sia dell’Agro nocerino sarnese, in particolare di Pagani, che del Napoletano. Gli assunti avrebbero avuto segnalazioni preventive ad iscriversi presso la società interinale di Milano per poter accedere alle selezioni. Insomma, per la Procura nocerina si tratterebbe di assunzioni pilotate. A pesare sull’inchiesta in corso sono i numerosi esposti anonimi sui vertici di Unisa, ma anche le testimonianze di persone informate che hanno già denunciato tutto agli inquirenti.

Rosaria Federico

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