Torre Annunziata. Sarebbe stata la rimozione di una trave portante la causa del crollo del palazzo di Rampa Nunziante, costato la vita a 8 persone all’alba del 7 luglio scorso. L’ipotesi tecnico investigativa è venuta fuori al termine dell’ennesimo sopralluogo fatto nella mattinata di ieri dai tecnici. Ieri mattina sul luogo della tragedia sono riprese le operazioni di messa in sicurezza e le cosiddette “operazioni irripetibili” sulle macerie e sul perimetro murario dell’edificio, alla presenza del professor Nicola Augenti e dell’ingegner Andrea Prota, i due periti nominati dai sostituti procuratori Andreana Ambrosino e Silvio Pavia della Procura di Torre Annunziata che coordinano le indagini insieme al procuratore Sandro Pennasilico e all’aggiunto Pierpaolo Filippelli. Presenti sul posto anche i carabinieri della compagnia di Torre Annunziata, guidati dal capitano Andrea Rapone e dal tenente Luca De Vito, che conducono una parte delle indagini in collaborazione con il commissariato di polizia oplontino, agli ordini del dirigente Vincenzo Gioia. Per il momento la Procura di Torre Annunziata ha iscritto nel registro degli indagati i nomi di 13 persone, con l’accusa di disastro colposo e omicidio plurimo. Ai due esperti spetta il compito di redigere una dettagliata perizia sull’immobile, trovando la causa del crollo e, eventualmente, indicare possibili responsabili.
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