Camorra, condanne per 131 anni di carcere al clan D’Avino

Sono stati condannati a 131 anni di carcere i 21 imputati (uno solo assolto) del clan D’Avino di Somma Vesuviana nonostante il processo si sia svolto con il rito abbreviato che prevede lo sconto di pena.Il giudice per l’udienza preliminare Bruno D’Urso, ha inflitto  condanne pesanti per Giovanni D’Avino, Ferdinando D’Avino, Stefano D’Avino, Anna Giuliano (ex convivente del boss D’Avino), Camillo Giuliano, Mario Schetter, Michele Iossa, Nadia Bova (agli arresti domiciliari); Domenico Terracciano, Francesco Ioia, Fabio Civita, Giovanni Mosca, Raffaele Anastasio, Clemente De Cicco, Salvatore Esposito, Giuseppe D’Ambrosio, Ferdinando Aprile, Domenico Giordano e Carmine Giordano (agli arresti domiciliari), Claudio Auriemma, e Fabio Caruana. L’inchiesta che è sfociata nel processo ha fatto luce su una serie di fatti di sangue, tra attentati ed estorsioni compiute tra il 2010 e il 2014 nei territori di Somma Vesuviana e Sant’Anastasia, quando i due cartelli criminali antagonisti (Anastasio – D’Avino), si contrapposero per dividersi quel pezzo di territorio.

Nel corso della complessa indagine, è emerso che il padrino Giovanni D’Avino soprannominato ’o bersagliere, era il vero dominus dell’organizzazione, all’interno della quale avevano un ruolo di prestigio i figli Ferdinando e Stefano. Nel corso delle indagini, venne alla luce che il gruppo D’Avino (ma anche gli Anastasio), imponevano il pagamento del pizzo, non solo agli imprenditori locali, facendo cambiare assegni “ballerini” che non venivano più pagati, ma anche a quanti gestivano le piazze di spaccio. Soprattutto per la gestione delle piazze di spaccio, un ruolo di protagonista spettava a Ferdinando D’Avino (figlio del boss), l’ex convivente Anna Giuliano e suo fratello Camillo, Stefano D’Avino. La cosca puntava ad inserire candidati nelle liste per le elezioni comunali.
Un aiuto concreto, come ha ricordato Il Roma, alle attività investigative è stato offerto dai  pentiti tra cui Giuseppe Sarno ‘o Mussillo, Domenico Altieri e Eugenio D’Atri, senza dimenticare l’ex boss di Forcella, Maurizio Ferraiuolo.

LE CONDANNE
Giovanni D’Avino 12 anni e 4 mesi
Ferdinando D’Avino 6 anni e 6 mesi
Stefano D’Avino 6 anni e 2 mesi
Anna Giuliano 4 anni
Camillo Giuliano 7 anni
Mario Schetter 10 anni
Michele Iossa 6 anni
Nadia Bova 5 anni
Domenico Terracciano 5 anni
Francesco Ioia 6 anni e 6 mesi
Fabio Civita 6 anni
Giovanni Mosca assolto per non aver commesso il fatto
Raffaele Anastasio 6 anni e 6 mesi
Salvatore Esposito 9 anni
Clemente De Cicco 9 anni
Giuseppe D’Ambrosio 8 anni
Ferdinando Aprile 4 anni e 8 mesi
Domenico Giordano (pentito) 9 anni
Carmine Giordano 6 anni
Claudio Auriemma 1 anno
Fabio Caruana (pentito) 4 anni e sei mesi

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