Camorra, è già iniziata la guerra di successione ai De Micco a Ponticelli

Sono due giovanissimi legati al clan De Micco “Bodo” di Ponticelli i fermati dalla polizia gli autori della stesa in via Camillo de Meis dell’altro giorno.

Sono stati interrogati e poi rilasciati ma la loro posizione è al vaglio della magistratura. I due facevano parte di un “commando” che ha fatto fuoco contro l’abitazione di un pregiudicato. Un proiettile si è conficcato nella stanzetta delle figlie dell’uomo.
E solo un caso ha voluto che non ci fosse l’ennesima tragedia, perché le due ragazzine non erano all’interno. Subito dopo la stesa gli agenti del commissariato di Ponticelli aveva intercettato un commando di 4 scooter con 8 persone tutti con i volti travisati da caschi, sciarpe e passamontagna. Dopo un rocambolesco inseguimento in due furono fermati. Gli altri riuscirono a dileguarsi. I due fermati non erano armati ma sono stati sottoposti all’esame dello Stube e poi rilasciati. Non hanno voluto fornire spiegazioni del perché si trovassero insieme con gli altri.
Gli inquirenti però sono riusciti a ricostruire l’accaduto. Poche ore dopo il blitz della squadra Mobile con 23 arresti nel gruppo De Micco alcuni esponenti del nuovo clan Minichini-Schisa che si è insediato al rione De Gasperi, come ricostruisce Il Roma, avrebbero fatto un’incursione in una piazza di droga imponendone la chiusura. In ballo c’è infatti il “pizzo” sui traffici di droga a Ponticelli. Ma per tutta risposta poche ore dopo è arrivata la stesa di quelli dei “Bodo” che hanno voluto rimarcare ancora una volta la loro supremazia nel quartiere. Intanto tutti gli arresti nel maxi blitz si sono avvalsi della facoltà di non rispondere nell’interrogatorio di garanzia davanti al gip.

 

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