Camorra, stesa al rione Villa: c’è una scissione nel clan Rinaldi

C’è una novità investigativa importante nell’inchiesta sulla stesa della notte di Sa Silvestro al rione Villa di San Giovanni a Teduccio e che è costato il ferimento di un innocente bambino di 12 anni che si trovava sul balcone a festeggiare con i cugini. La convinzione degli investigatori è che la sparatoria sarebbe stata si indirizzata a “Sergiolino” Grassia, ma non proveniva dai nemici storici dei Mazzarella ma bensì da quelli che fino fino a un mese fa erano i suoi amici: ovvero il clan Rinaldi. Sergio Grassia, ex braccio destro del boss Ciro Rinaldi “My way”, uscito dal carcere nell’aprile scorso nel corso dell’anno si sarebbe allontanato da suoi vecchi amici per legarsi con un esponente di spicco del clan Mazzarella. Nella zona del rione Villa da alcuni mesi il gruppo di Salvatore Fido, uno dei reggenti della cosca che insieme con “l’uomo nero” di San Giorgio a Cremano avrebbe lanciato l’assalto ai Rinaldi a suon di stese e di intimidazioni.

I Rinaldi temendo che Grassia potesse fare il doppio gioco lo hanno invitato ad allontanarsi dal rione Villa visto che dalla sua abitazione è in grado di controllare tutti i loro spostamenti. E per questo che avrebbero deciso di “santificargli” le feste con una stesa il giorno dell’Immacolata con ben 10 colpi esplosi contro la su abitazione: quattro furono trovati nella cameretta delle figlie e poi con l’avvertimento di san Silvestro culminato quasi in tragedia.

L’anno appena trascorso è stato un anno di stravolgimenti dal punto di vista criminale nella zona orientale di Napoli. A cominciare dalla libertà ottenuta per fine pena da gennaro Rinaldi detto ‘ o lione che ha raggiunto i fratelli Ciro “My way”, Pasquale e Salvatore “Bizzeffe” messi in libertà prima di lui. E poi ancora lo stesso Sergio Grassia, Raffaele Oliviero detto ‘o pop ma anche i nemici storici come Ciro Mazzarella ‘o scellone e il nipote omonimo Ciro Mazzarella figlio di Gennaro ‘o schizzo.Il primo, cosi come i suoi fratelli Ciro e Vincenzo, è nipote del defunto boss indiscusso del contrabbando Michele Zaza e aveva i suoi interessi criminali nella zona di Santa Lucia e a Fuorigrotta, Ma negli ultimi anni era tornato a San Giovanni a Teduccio. Il nipote ha già preso possesso del suo “regno” ovvero la zona di Piazza Mercato.

Di Sergio Grassia ha parlato di recente anche l’ex boss Vincenzo Amirante, uno degli ultimi pentiti dell’ex “Paranza dei Bambini”. Amirante in un interrogatorio dei mesi scorsi aveva raccontato: “Mio figlio Salvatore Amirante tramite Vincenzo Garofalo entrò in rapporti con i Rinaldi di San Giovanni a Teduccio, anch’essi ostili ai Mazzarella. Posso riferire sui rapporti del nostro gruppo con i Rinaldi e in particolare con Ciro Rinaldi detto “Ma way”, Sergio Grassia, il fratello “Bizzeffe” (Salvatore Rinaldi, ndr), ed altri. Eravamo spesso a casa loro, inizialmente quasi ogni giorno…La questione principale per la quale spingevano i Sibillo era il controllo degli affari illeciti della Maddalena, che fruttavano 14mila euro a settimana…” .

Cronache della Campania@2017

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