Il pentito: ‘I fratelli Bastone avevano rapporti con i narcotrafficanti colombiani’

E’ stato il pentito Giuseppe Ambra, uomo di fiducia del clan Abbinante a svelare agli investigatori il ruolo svolto dai fratelli Bastone all’interno della criiminalità di Secondigliano e nella terza fida di Scampia. Un ruolo di primo piano come narcotrafficante prima con i Licciardi poi con gli Amato Pagano e poi infine con gli Abbinante. Ecco il racconto inedito di Giuseppe Ambra contenuto nelle 147 pagine dell’ordinanza di custodia cautelare firmata il mese scorso dal gip Francesco de Falco Giannone e che ha portato in carcere i boss della Vinella Grassi e delle famiglie Abete Abbinante protagonisti di quella faida.

“…Nel 2011, quando vi fu la scissione delle cinque famiglie dagli AMATO PAGANO, costoro furono cacciati dal LottoG, in particolare TRIPICCHIO Rosario, e lo stesso
ILLIANO Giovanni GERVASIO Francesco e GERVASIO Gisueppe , decisero invece di girarsi con le cinque famiglie e di prendere le distanze dagli Amato Pagano.
La VINELLA GRASSI mise sul Lotto G, LUCARELLI Antonio, detto Sbirulino, BARRETTA Ciro, detto Cicciotto e PERRELLA Bruno. I LEONARDI misero un certo TA TA MAGELLI Gennaro, che gestiva la piazza di fumo; e Gnocchettio, ossia DI GENNARO Antonio. Questa divisione durò sino ali ‘inizio della faida. Poi il Lotto G divenne sostanzialmente tutto della Vinella, poiché i Leonardi si trasferirono nella Vela celeste….   I fratelli BASTONE sono Ciro detto Cicciotto, Giuseppe ed Antonio. Sono persone che nascono a fare stupefacente con i LICCIARDL in particolare Bastone Giuseppe; poi Giuseppe ebbe problemi a livello economico e di pagamenti, con i Licciardi stessi e si rivolse a NOTTURNO Vincenzo, detto Vettorio che diede a Bastone Giuseppe appoggio per l ‘acquisto dello stupefacente e la possibilità di risanare i suoi debiti. Nel frequentare il Notturno, il Bastone conobbe anche PAGANO Cesare ed altri esponenti degli Amato Pagano. Costoro lo misero a gestire il traffico di droga per conto loro. Non solo la gestione del Lotto G ma la possibilità di fare grossi quantitativi di droga, nel senso che i Bastone poiché nel frattempo emergono anche Bastone Antonio, il chimico della famiglia e Bastone Ciro, avevano contatti con narcotrafficanti colombiani; in particolare la moglie di Ricciardi Roberto , che è colombiana, fece da tramite tra i Bastone ed i trafficanti colombiani. Io ebbi modo di incontrare in carcere sia Antonio Bastone  che Ricciardi Roberto e quest’ultimo mi confermò che era stato lui ad introdurre i Bastone ai fornitori colombiani e lavorare la cocaina per loro, in modo da insegnargli come si faceva per mescolare la roba. Dunque Ricciardi era il chimico che insegnò il mestiere a Bastone Antonio. Bastone Giuseppe era il soggetto apicale della famiglia Bastone, ma chi si occupava di traffici di droga era Bastone Antonio, mentre Bastone Ciro voleva solo spendere soldi ed avere donne, ma non gli si poteva dare alcun incarico perché ‘era volubile ‘. Bastone Ciro aveva il bar ali ‘ingresso del Lotto G. Faceva parte come i due fratelli del clan AMATO PAGANO, ma con ruoli minori rispetto ai fratelli; a far parte del gruppo Bastone vi erano anche CANCELLO Elia e TRIPICCHIO Rosario. Vi era anche qualcun altro, potrei riconoscerli in foto, sia URSILLO Salavtore, URSILLO Giuseppe ed il padre: questi ultimi due vennero anche arrestati con droga dei Bastone. Gli Ursillo  erano parenti di Bastone per via di madre; con loro vi era anche Giovanni dei Giocattoli, ossia GIORDANO Giovanni, che fu vittima di un agguato, a cui sopravvisse. Dopo la scissione del 2011, Antonio Bastone, unico dei fratelli in libertà, si mise a disposizione della famiglia ABBINANTE. Bastone Antonio smerciava cocaina avendo la protezione della famiglia Abbinante, facendo passaggi di mano ed aprì una piazza di crack nella 33, che poi chiuse non avendo frutti, di cui erano soci RICCIO Pasquale ed ESPOSITO Giovanni. Bastone Antonio mi cedette cocaina per la piazza dei PUFFL a consegne di due o tre chili a volta, quando per sei mesi io gestii la piazza dei PUFFL che mi riforniva tramite URSILLO Roberto. Ricordo che all’epoca il BASTONE era detenuto ed affidato al lavoro da CARMINIELLO o’ cantiniere, ossia nell’enoteca di via Roma verso Scampia. Mi avrà ceduto venti venticinque chili di cocaina, da gennaio 2012 a giugno 2012. Io parlavo direttamente con lui e pagavo direttamente in mano a lui. BASTONE Antonio riforniva anche GELSOMINO Giovanni, millelire, cugino degli ABBINANTE; esponenti dei LO RUSSO, Mario detto a pizzeria, Oscar PECORELLL o’ paccone, non o’ malomm, persona a cui ho visto cedere personalmente. … Per quel che mi disse BASTONE Antonio, i rapporti tra loro e la VINELLA GRASSI non erano mai stati buoni; schierarsi con gli Abbinante fu una scelta sua a cui i fratelli si accodarono; dopo il nostro arresto del dicembre 2012 seppi che Bastone Ciro e Giuseppe, in carcere, si erano rammaricati del passaggio del fratello con gli Abbinante mentre loro erano restati AMATO PAGANO. Lo stesso Bastone Antonio, sin dal carcere, disse che sarebbe tornato con gli AMATO PAGANO, cosa che avvenne nel 2013. Non so se i BASTONE abbiano mai avuto contatti con i Leonardi o con la Vinella Grassi. Con riferimento ad Antonio Bastone, posso riferire che costui è l ‘istigatore, non
il mandante, dell ‘omicidio di Tripicchio Rosario, anche se quell’omicidio è stato commesso da Abbinante Arcangelo e da BALDASSARRE Salvatore, che poi fecero credere al BASTONE di averlo compiuto per fargli un piacere, mentre invece la morte del Tripicchio era dovuta al fatto che la famiglia ABBINANTE lo aveva mandato a chiamare tre o quattro volte, per motivi legati agli stupefacenti e il Tripicchio non si era mai presentato. Vi fu un incontro con il cognato di Pagano Cesare, TOTORE O’PINGUINO, che disse agli Abbbinante presenti, Abbinante Arcangelo, Riccio Pasquale, per come mi disse poi Baldassarre Salvatore: “non abbiatene a male se Tripicchio non è venuto ma quello va solo dove dico io ” e questa cosa non andò giù agli Abbinante, che lo conoscevano da prima che divenisse uomo degli Amato Pagano. Tripicchio è dunque morto sia per lo sgarro agli Abbinante, che per l ‘insistenza di Bastone Antonio che lo accusava di avere abbandonato i detenuti del Lotto G scaricati sullo stesso Bastone. Infatti quando nel Lotto G entrarono i Leonardi e la Vinella Grassi la gente chiese i soldi per i detenuti del Tripicchio e la gente faceva la fila fuori ali ‘enoteca…”

Renato Pagano

16.continua

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(nella foto Antonio Bastone al momento dell’arresto e Giuseppe Bastone)

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