Camorra, il pentito: ‘I Rinaldi hanno tutti tatuato il numero 46 per fedeltà al boss Ciro’

 Il carisma criminale del boss Ciro Rinaldi My way del rione Villa di San Giovanni a Teduccio è talmente elevato tra i suoi affiliati che sia lui sia gli affiliati hanno tatuato sul corpo il numero 46. Il pentito del clan Giorgio Sorrentino ha spiegato agli investigatori che “Rinaldi, Raffaele Maddaluno detto insalata e Raffaele Oliviero hanno tatuato la scritta 46 che indica la zona del rione Villa , roccaforte del clan”. La zona appunto dove abita il boss che è uscito dal carcere la settimana scorsa dopo una dozzina di giorni di cella. Era stato arrestato il 26 marzo scorso perchè ritenuto il mandante del duplice omicidio di Raffaele Ultimo Cepparulo e dell’innocente Ciro Colonna. Scarcerato dal Riesame per mancanza di indizi nei suoi confronti.

Non è la prima volta che il Riesame grazie il boss Ciro Rinaldi. Era accaduto già il 27 ottobre del 2015 quando fu annullata l’ordinanza di custodia cautelare emessa nei suoi confronti per l’inchiesta sulla camorra di Forcella e l’alleanza tra i Giuliano-Sibillo-Amirante-Brunetti, i Contini del Vasto-Arenaccia e appunto, i Rinaldi di San Giovanni a Teduccio. Nell’aprile dello scorso anno era tornato in libertà Gennaro Rinaldi detto ‘ o lione. dopo aver scontato i suoi otto anni di carcere, dopo il suo arresto in Germania nel 2007. E prima ancora erano usciti dal carcere i fratelli Pasquale e Salvatore“Bizzeffe”.

Sei fratelli maschi, altrettanti cugini da parte di padre e madre, diversi casi di omonimia, tutti molto uniti tra di loro. Negli ultimi quattro anni il clan Rinaldi, il cui quartier generale si trova storicamente nel rione Villa a San Giovanni a Teduccio, ha recuperato tutto il carisma criminale e la forza perduti con la morte violenta di Antonio “’o giallo” e di Vincenzo “’o guappetiello”. La scarcerazione dei fratelli ras e di gran parte dei luogotenenti ha permesso al gruppo  di riprendere la guerra con i Mazzarella per il controllo delle attività  illecite nel quartiere. Negli ultimi mesi ha subito due stese contro la sua abitazione e lo scontro con i rivali di sempre si è acuito a suon di sparatorie e attentati.I Rinaldi, tra ‘altro, secondo gli investigatori approfittando del vuoto di potere che si è creato dal mese di dicembre con i blitz contro il clan De Micco di Ponticelli, hanno cercato alleanze oltre che con gli storici parenti dei Reale del rione Pazzigno anche con i Formicola di Taverna del Ferro e con i Minichini-Schisa e i reduci dei Cuccaro per creare un’unico asse e “cacciare” definitivamente i “Bodo” da Ponticelli e poi passare al contrattacco contro i Mazzarella. Sempre il mese scorso era stato denunciato dai poliziotti di una Volante del commissariato San Giovanni-Barra (diretti dal vice questore Maria Pia Rossi) perché nel corso di un controllo nella sua abitazione gli agenti hanno rinvenuto la somma di 2400 euro in contanti e due preziosi orologi: un Rolex e un Cartier.Al momento del controllo lui e la moglie, risultando entrambi nullafacenti, non furiono in grado di poter giustificare il denaro e gli orologi di ingente valore in loro possesso ed è per questo motivo che il tutto gli fu sequestrato.Inoltre da attente verifiche è risultato che l’abitazione in cui viveva la coppia era occupato abusivamente come anche la corrente elettrica allacciata al contatore condominiale.

Il contrasto con i Mazzarella ha raggiunto il suo apice momentaneo tre giorni fa con l’agguato in cui è rimasto ferito in maniera non grave Giovanni Salomone, cognato dei fratelli D’Amico di via Nuova Villa a San Giovanni a Teduccio, alleati dei Mazzarella. E poi c’è stata la risposta dei rivali con due stese nel rione Villa. Gli investigatori ora sono sulle tracce dei due mancati killer di Giovanni Salomone che sarebbero del rione Pazzigno, controllato dal clan Reale, alleati dei Rinaldi.

Antonio Esposito

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