‘Me lo hanno ammazzato’, lo strazio della moglie del vice brigadiere Rega

“Me lo hanno ammazzato”. Straziata dalle lacrime la moglie del carabiniere ucciso sfoga la sua disperazione fuori dalla camera mortuaria del Santo Spirito a Roma. “Lei viveva per lui, e’ una tragedia”, racconta un amico in lacrime. “Ancora non ci posso credere”, ripete un fratello della vittima. Presenti fuori la camera mortuaria dell’ospedale romano almeno 100 tra amici e parenti arrivati dalla Campania, regione d’origine di Mario Rega Cerciello.
Il matrimonio con la moglie Rosa Maria, celebrato appena il 16 giugno scorso, seguito da un viaggio di nozze in Madagascar. La passione per il calcio, con il tifo per il Napoli, suggellata da una maglia autografata dal fantasista partenopeo Lorenzo Insigne. E poi le amicizie strette nel gruppo di lavoro della stazione dei Carabinieri di piazza Farnese, nel pieno centro di Roma. E’ il profilo di Mario Cerciello Rega, 35 anni, il carabiniere ucciso questa notte con 8 coltellate durante un intervento in via Pietro Cossa, nei pressi di piazza Cavour, nel centralissimo quartiere Prati.
Il giovane, originario di Somma Vesuviana, in provincia di Napoli, viene descritto dai colleghi come una persona impegnata silenziosamente nel volontariato, tra i pellegrini a Lourdes e Loreto per aiutare i piu’ bisognosi e le donazioni di vestiti ai poveri. Quattro anni fa Cerciello aveva ricevuto anche un encomio per aver accompagnato una bambina in difficolta’ all’Ospedale Bambino Gesu’ di Roma.
Cronache della Campania@2019

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