Napoli, la bomba a San Giovanni: un ‘segnale’ contro la volontà di pentirsi di Umberto D’Amico o’ lione

Napoli. Da alcuni giorni girava voce della volontà di pentimento di Umberto D’Amico detto ‘o lione nipote del boss Salvatore o’ pirata e ultimo reggente della cosca alleata con i Mazzarella. E stanotte qualcuno ha pensato bene di lanciare un messaggio a lui e alla sua famiglia facendo  esplodere una bomba sotto l’abitazione di via Nuova Villa a San Giovanni a  Teduccio la strada parallela del rione Villa dove regnano i nemici dei Rinaldi ormai alle corde dopo gli ultimi arresti. Umberto D’Amico è in carcere dal due mesi perché accusato di essere il mandante di quello che è passato alla storia come “l’omicidio dello zainetto” ovvero quello di Luigi Mignano, cognato del boss Ciro Rinaldi detto mauè, ucciso la mattina del 9 aprile scorso mentre accompagnava il nipotino a scuola insieme con il figlio Pasquale, padre del piccolo che sfuggì alla morte per puro caso. La decisione di iniziare la collaborazione con la giustizia quelli del clan l’hanno avuta da alcuni giorni da quando cioè è sparita dal rione la sua convivente. Nonostante la sua giovane età (ha 29 anni) Umberto D’Amico conosce molti dei segreti del clan degli ultimi anni. Il suo pentimento rappresenterebbe un “affronto” durissimo per il clan e per gli alleati ovvero i Mazzarella che in questo momento, (dopo il blitz contro i Contini e l’Alleanza di Secondigliano) sono considerati il clan più forte e con maggiore potere decisionale a partire dalla zona Vesuviana , passando per la zona Est di Napoli arrivando fino al centro della città. Cosa accadrà dopo la bomba soprattutto se o’ lione confermerà la sua decisione di collaborare con lo Stato, è ancora presto per saperlo. Ma di certo non saranno giorni tranquilli per i D’Amico e per la zona di san Giovanni a Teduccio.
Cronache della Campania@2019

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