Nocera: l’assassino di Dario “millebolle” a processo l’11 aprile

La morte di Dario “Millebolle” approda in Corte d’Assise a Salerno. Il prossimo 11 aprile Francesco Paolo Ferraro, comparirà dinanzi ai giudici del Tribunale di Salerno, per rispondere dell’omicidio volontario aggravato del giovane ultrà della Nocerina. A stabilire il rinvio a giudizio, il Gup Giovanna Pacifico, nell’udienza preliminare che si è celebrata ieri a Nocera. Gli avvocati Michele Alfano e Giovanni Castaldi si sono costituiti parte civile per i genitori della giovane vittima e i due fratelli. Il pm Cacciapuoti si è riportato alla richiesta di rinvio a giudizio già formulata a conclusione delle indagini preliminari, mentre il difensore del 27enne Ferraro ha chiesto il “non luogo a procedere per mancanza di elementi atti a sostenere l’accusa in giudizio”. Una richiesta che non è stata accolta dal giudice che ha rinviato a giudizio il nocerino accusato di aver colpito mortalmente, con un casco, Dario Ferrara il 26 aprile dello scorso anno. Il giovane riportò lesioni gravissime che – dopo due giorni di agonia – lo condussero alla morte. Gli agenti del commissariato di Polizia di Nocera Inferiore ricostruirono le fasi dell’aggressione avvenuti a Villanova. I due giovani litigarono pesantemente, su questo nessuno dei testimoni ha dubbi. Cosa accadde e quando fu colpito con un oggetto contundente, presumibilmente un casco, questo è il vero nodo sul quale ha fatto leva in questi mesi la difesa – rappresentata dall’avvocato Vincenzo Calabrese – di Francesco Paolo Ferraro. In questo anno, il 27enne, indagato fin dal primo momento, ha mantenuto la linea del silenzio. Non ha mai voluto fare dichiarazioni. Fu consegnato nelle ore successive all’aggressione il casco, individuato come arma per colpire il 18enne nocerino. Dario Ferrara riportò lesioni celebrali gravissime, tanto che rimase in coma per due giorni poi spirò. Gli accertamenti medico legali, sia della Procura che dei periti dei familiari, hanno portato alle medesime conclusioni. A decretare la morte di Dario Ferrara furono i colpi inferti con un casco. Colpi violentissimi che provocarono lesioni irreversibili. La ricostruzione degli agenti di polizia del Commissariato portò all’identificazione di Francesco Paolo Ferraro che, ieri pomeriggio, è stato rinviato a giudizio con l’accusa di omicidio volontario. A sostenere l’accusa dinanzi ai giudici della Corte d’Assise a partire dal prossimo 11 aprile sarà il pm Giuseppe Cacciapuoti che seguì le indagini sulla morte di Dario “Millebolle”. Pare che dietro la lite ci fosse una questione legata alla droga, ma non è stato chiarito. (r.f.)

(nella foto lo striscione dei tifosi della nocerina all’esterno dello stadio san Francesco e nel riquadro la giovane vittima Dario Ferrara)

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