Camorra, il pentito De Feo morto per un male incurabile: la protesta dell’associazione ex collaboratori di giustizia

La morte del collaboratore di giustizia del clan Contini, Vincenzo De Feo, avvenuta due giorni fa a causa di un male incurabile che lo ha consumato nell’ultimo anno, ha riproposto all’attenzione dell’opinione pubblica il problema della detenzione in carcere di persone colpite da gravi malattie. L‘ex pentito della mafia foggiana Antonio Niro, ideatore di un associazione on line di ex pentiti, coglie l’occasione per portare all’attenzione dei politici la questione dei pentiti e degli ex.  “Abbiamo scritto a Pd,Movimento 5 Stelle ,Fratelli d’Italia e tutti i gruppi politici ma nessuno ha risposto fuori di alcune testate giornalistiche per segnalare la situazione di insofferenza che si vive in questo momento nel nostro mondo”, dice Niro. E Poi aggiunge: “Purtroppo si sta verificando che alcuni pentiti e le loro famiglie sono stati fatti ritornare nelle loro città, anche se sotto protezione. E questo permette ad alcuni di continuare a delinquere. E’ una situazione che in alcuni casi diventa intollerabile per questo che deve intervenire la politica”.

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