Camorra, il pentito: ‘L’omicidio di Enzo Rinaldi fu un regalo a Franco Mazzarella o’ parente”

“Ciro Spirito mi raccontò che aveva commesso l’omicidio di Enzo Rinaldi su incarico di Franco Mazzarella, il fratello di Roberto, al quale aveva fatto un regalo”. E’ il pentito del clan Mazzarella, Errico Autiero che ha raccontato agli inquirenti i particolari inediti dell’omicidio eccellente avvenuto in un bar di corso Malta nel 2005. Le sue confessioni sono contenute nell’ordinanza di custodia cautelare emesse dalla Direzione distrettuale antimafia di Napoli l’altro giorno grazie alla quale sono state arrestate 29 persone del gruppo Mazzarella che avevano preso possesso di Marigliano e paesi limitrofi. Errico Autiero, “mazzarelliano” doc del gruppo del quartiere Mercato, fedelissimo di Alfonso Mazzarella, anch’egli passato poi tra le fila dei collaboratori di giustizia. Il pentito si riferiva, quando ne parlò con i pubblici ministeri antimafia, all’omicidio di Vincenzo Rinaldi detto “Enzo sopradente”. Anche Alfonso Mazzarella, come il suo ex braccio destro Errico Autiero, ha raccontato agli inquirenti ciò che sapeva sull’agguato mortale a Vincenzo Rinaldi e puntando il dito contro Marco Montefusco. “È un affiliato di Roberto Mazzarella e ha partecipato all’omicidio di Vincenzo Rinaldi detto “sopradente”, padre di Giovanni, gambizzato da Luigi Bonavolta e Salvatore Donadeo”.  Le confessioni dei due pentiti hanno dato un nuovo impulso a uno dei tanti “Cold case” di camorra. Gli investigatori stanno cercando riscontri a quanto raccontato dai pentiti.

Quell’omicidio rientra nella cosiddetta “faida eterna”,  tra le due famiglie criminali di Napoli Est cominciata nel 1985 e ancora in atto.Si racconta che fu originata da una decisione del re del contrabbando Michele Zaza: pur essendo zio dei Mazzarella aveva come referente principale Antonio Rinaldi ’o giallo, che fu ammazzato per gelosia. Da allora tra le due famiglie è un continuo di agguati, omicidi, ferimenti, attentati, avvertimenti e nell’ultimo anno una serie impressionante di stese.
Diversi collaboratori di giustizia hanno parlato degli omicidi provocati dalla guerra di San Giovanni a Teduccio, in particolare Ciro Giovanni Spirito e Giuseppe
Misso junior. Il primo ha riferito proprio dell’agguato ad Antonio Rinladi ’o giallo, sostenendo che “Michele Zaza riconosceva come suo referente Rinaldi ’o giallo. Allora Gennaro Mazzarella ebbe come una sorta di gelosia e sentendosi estromesso, fece ammazzare da un suo cognato di cui non ricordo il nome Rinaldi ’o giallo.
Dell’omicidio di Antonio Maione ha parlato Giuseppe Misso ’o chiatto: “Per quello che ne so, è l’unico di cui si è reso personalmente responsabile Roberto Mazzarella. È l’omicidio del fratello di Ivan Maione. Fu una vendetta trasversale perché Ivan Maione aveva ucciso insieme a Ciro Rinaldi, Salvatore Mazzarella”.
Nello stesso interrogatorio Giuseppe Misso junior, come ricorda Il Roma,  raccontò ciò che aveva saputo a proposito di un altro agguato collegabile alla guerra di camorra Mazzarella-Rinaldi. “So che un altro omicidio commesso dal gruppo di Roberto Mazzarella avvenne a Capodichino ai danni di Vincenzo Rinaldi e di suo padre che non morì ma rimase ferito. Fu compiuto con l’appoggio dei Di Lauro e il mandante fu Roberto Mazzarella mentre i componenti del gruppo entrato in azione furono Umberto Galiero, Clemente Amodio e Gianluca Fummo”. Il 30 aprile 2003 fu ammazzato a Capodichino Vincenzo Rinaldi “’o rosso”, figlio di Mario detto “belli capelli” dell’omonima famiglia del rione Villa di San Giovanni a Teduccio.

(nella foto il pentito Errico Autiero)

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