Camorra, il clan Moccia e tutti gli imprenditori al loro servizio. I NOMI DI TUTTI GLI INDAGATI

Camorra: sono una dozzina di imprenditori a servizio del can Moccia destinatari di una misura cautelare emessa dal gip di Napoli, Maria Luisa Miranda,.

I loro nomi sono venuti fuori nel corso delle indagini sulla cosca militarmente ed economicamente tra le piu’ potenti del Napoletano, radicata ad Afragola ma con interessi economici che hanno travalicato anche i confini regionali, estendendosi soprattutto il Puglia grazie alla complicita’ di politici locali.

 Il ruolo apicale dell’imprenditore Giuseppe De Luca, Pinuccio ‘o presidente

Tra questi spicca Giuseppe De Luca, detto Pino o Pinuccio ‘o presidente, che ‘lavora’ con i Moccia dal 1984 e che per inquirenti, ha un ruolo dirigenziale direttamente legato al boss Angelo Moccia ed e’ proprio lui a promuovere iniziative imprenditoriali “anche attraverso condotte turbative delle procedure di gara finalizzata all’aggiudicazione di importanti appalti pubblici indetti Rfi spa, in cui partecipano in qualita’ di soci occulti i fratelli Moccia con ingenti investimenti posti a disposizione degli imprenditori formalmente aggiudicatari degli appalti”.

I fratelli Giuseppe e Umberto Esposito della Salin costruzioni srl

Poi ci sono Giuseppe e Umberto Esposito, che lavorano nel settore dell’edilizia privata come titolari della Salin costruzioni srl, che hanno ricevuto favori e sono stati finanziati e protetti dei fratelli Angelo e Antonio Moccia, con i quali condividono di fatto interessi economici perche’ destinatari di loro investimenti occulti. Umberto in particolare ha eseguito una bonifica ambientale il 30 giugno del 2018 negli uffici di Casoria in via Michelangelo della Kam costruzioni, per liberarla dalle microspie messe dal Ros che monitorava da tre anni gli affari della cosca. La Kam e’ di Giovanni, Angelo e Manlio Esposito, che pure lavorano con Rfi e che per gli inquirenti avrebbero corrotto funzionari pubblici e dipendenti di Rfi.

Anche Angelo insieme a Umberto Esposito e alla madre di lui, Rosa, e altre due persone hanno ‘ripulito’ gli uffici dell’azienda dagli ‘orecchi’ elettronici della magistratura. Poi c’e’ Francesco Di Sarno, che si occupa della raccolta di rifiuti, oli esausti e scarti di macellazione, e attraverso una delle sue attivita’, Soloil Italia srl, e’ entrato in Puglia grazie all’ex vice presidente del consiglio comunale di Bari Pasquale Finocchio, che facilito’ all’azienda il rilascio dell’autorizzazione unica ambientale della Citta’ metropolitana di Bari e del Comune di Modugno, garantendo l’assenza di controlli amministrativi e fece anche pressioni su esponenti politici locali, come il sindaco di Casarano, in provincia di Lecce, in modo che l’azienda potesse concludere il contratto.

E ancora Enrico Petrillo e Angelo Piscopo che agiscono a Casoria, e Giovanni Russo, la cui concessionaria auto era il luogo delle riunioni della cosca la sua concessionaria auto. La particolare insidiosita’ della famiglia Moccia deriva dalla capacita’ di saper interagire con realta’ imprenditoriali completamente diverse operanti in altre regioni, annota il gip, capacita’ che continua ai giorni nostri dalla prima meta’ degli anni ’90.

L’inchiesta abbraccia un arco temporale che va dal 2015 al 2018, con accertamenti fino al 2019, e dimostra che il clan continua a essere “una delle piu’ potenti e pericolose organizzazioni camorristiche nel panorama nazionale con radicamento nei territori della provincia napoletana e una forte strettissima relazione con altri gruppi mafiosi tanto campani che nazionali”, in grado di stringere patti con l’economia e la politica “per operare profittevoli investimenti dei capitali illeciti” nell’economia legale e non.

Nel corso del tempo, i Moccia sono diventati una confederazione di singoli gruppi criminali locali, dotati ciascuno di loro di una propria competenza territoriale, e guidati da un senatore, storico affiliato di rango del clan. Sopra di loro il coordinatore delle articolazioni territoriali, che gestisce la cassa comune ed e’ nominato dal gruppo dirigente della cosca, praticamente composto dalla famiglia Moccia (prima dalla vedova del boss fondatore Angelo, Anna Mazza, morta nel 2018 e ora dai suoi quattro figli Angelo, Luigi Antonio e Teresa insieme il marito Filippo Iazzetta), i quali, seppure in modo defilato, anche perche’ si sono allontanati dalla Campania, continuano a dirigere la cosca. Insomma una struttura confederativa piramidale al cui vertice c’e’ ancora il nucleo familiare originale.

Camorra sugli appalti Av Afragola al clan Moccia: indagati due funzionari Rfi

Una somma totale di 29mila euro. Questo sarebbe quanto ricevuto da due funzionari di Rfi (Rete ferroviaria italiana) per agevolare aziende vicine al clan Moccia per appalti legati alla stazione dell’Av di Afragola (Napoli). I due indagati, finiti agli arresti domiciliari, sono accusati di corruzione aggravata. Secondo l’impianto accusatorio, “la condotta corruttiva” si sarebbe sostanziata nella commissione di più atti “contrari ai doveri di ufficio” che caratterizzava tutta la fase del loro incarico. A questo si aggiunge – scrive la procura nell’ordinanza – che con disinvoltura incontravano soggetti che “non dovevano incontrare”, in svariate occasioni, e che con disinvoltura alteravano “plurimi dati”. Da una intercettazione spunta fuori come a Natale 2017 avessero ricevuto 5 mila euro. Somme a cui se ne sarebbero aggiunte altre, in passato e nei mesi successivi per una somma totale di 29mila euro. CRO CAM ves/kat 201830 APR 22

Camorra, Rfi: “Noi parte lesa, valutiamo la sospensione degli appalti”

Rete Ferroviaria Italiana “ha appreso dalle fonti di stampa che l’inchiesta della Procura di Napoli su presunte infiltrazioni camorristiche in appalti ferroviari ha coinvolto due suoi dipendenti, posti agli arresti domiciliari. Nei confronti di uno ha gia’ attivato idonee procedure, riservandosi ogni ulteriore iniziativa non appena disponibili le informazioni occorrenti. L’altro, invece, non risulta piu’ in organico”. Cosi’ in una nota di Rfi in relazione all’inchiesta sul clan Moccia.

“RFI, che comunque nella vicenda si ritiene parte lesa, si attivera’ per avere evidenza degli atti al fine di conoscere il nome delle ditte coinvolte nell’inchiesta e il loro ruolo negli appalti. A quel punto potra’ adottare, anche nei loro confronti, le piu’ appropriate iniziative che possono includere l’inibizione dal sistema di qualificazione e la sospensione dei contratti eventualmente ancora attivi”, conclude la nota.

I NOMI DEGLI INDAGATI

ABBONDANDOLO Claudio, nato aNapoli il 22.12.72

AUBRY Rosa nata ad Afragola il 23.07.1963

AMABILE Antonio, nato ad Afragola il 18.4.1964, detto o ’ Biondo o’ Tedesco.

AVVERSO Nicola, nato ad Accrra il 25.6.1983 detto Nicola o ’ Meccanico.

CAIAZZO Cesare, nato ad Afragola il 7.3.1957, detto Cesarino.

CAPUTO Domenico, nato ad Afragola il 9.9.1941, detto Zio Mimi.

CAPUTO Vincenzo, nato a Napoli il 10.4.1990, detto Enzucciello o vrucculillo.

CARLINO Raffaele, nato a Napoli 1’ 1.10.50

CARRESE Pasquale, nato a Casoria il 17.10.1979, detto Lino a quercia

CASTALDO Luigi, nato ad Afragola il 16.5.1969, detto Gigino o’ Milord.

CASTALDO Raffaele, nato a Napoli il 7.2.1978, detto Lello o’Mostro.

CERIELLO Anna, nata a Napoli il 2.1.1976, detta Nana.

CHIERCHIA Luca, nato a San Felice a Cancello (CE) il 18.3.1958.

CHIRICO Pietro, nato a Casoria 1’ 11.9.1974.

CHIRICO Carmine, nato a Casoria il 30.6.1970.

CIMIMI Domenico, nato a Casoria il 9.3.1972, detto Mimi. Mimmo, Mimuccio o‘

prevete.

ClNQUEGRANA Antonio, nato a Napoli il 21.2.77.

CIOTOLA Fiora, nata a Napoli il 4.5.1976.

COPPETA Gabriele, nato ad Afragola il 4.4.65

CREDENDINO Pasquale, nato ad Afragola il 4.6.1963, detto Pasquale o ’ Luong.

DAMIANO Francesco, nato ad Afragola il 14.1.1961, (/etto o Pagliacciello.

DE COSTANZO Giuseppe, nato ad Afragoìa il 02.10.1968, detto Peppe Berfi.

DE FALCO Giovanni

DE LUCA Giuseppe

DE LUCA CARMELA

DEL PRETE PASQUALE

D’ELIA Giuseppe

DEODATO Stefano

DE VITO Crescenzo

DE MICCO Michele

DI SARNO Francesco

DONATORE Antonio

EBOLI Salvatore

ESPOSITO Aniello

ESPOSITO Giovanni nato ad Afragola il 20,03.1954 detto o studente

ESPOSITO Angolo nato a Napoli il 09.06.1982

ESPOSITO Manlio nato a Napoli il 05.10.1988,

ESPOSITO Giuseppe nato ad Afragola il 06.09.1935,

ESPOSITO Umberto nato a Casoria il 28.01.1968

FALCO Roberto, nato a Bari il 25.8.1968.

FALLICO Salvatore nato a Catania il 27.06.1962. detto Salvo

FAVELLA Francesco, nato ad Afragola il 16.05.1963, detto ‘o ceccio

PERONE Ciro

FINOCCHIO Pasquale, nato a Bari il 27.01.1956

FORTE Giovanni

GUIDO Andrea

IOVINELLA Alessandro

IAZZETTA Filippo

IAZZETTA AMILCARE

IODICE PIETRO

LETTIERI Carmine

MAISTO Salvatore

MALDARELLI Antonio

MALINCONICO Massimo

MANGIA Eleonora,

MOCCIA Angelo, nato ad Afragola il 25.7.1957, detto Enzo o Enzuccio.

MOCCIA Antonio, nato ad Afragola il 13.6.1964, detto o ’ Piccirillo.

MOCCIA Gennaro (di Angelo), nato a Napoli il 23.10.1987, detto Memo.

MOCCIA Luigi, nato a Napoli il 5.9.1956, detto Gigino

MOSELLA Maria

NOBILE Antonio

PARIBELLO Tommaso

PETRILLO Enrico

PIROZZI Francesco

PISCITELLI Claudio

PISCOPO Angelo

PUZIO Antonio

PUZIO Giuseppe

PUZIO Michele

RUBICONTI Gennaro

RUSSO Giovanni

SALIERNO Mario

SEPE Benito

SEPE Raffaele

SILVESTRO Santo

SOTTOFERRO Alessandro

TIRINO Gaetano

TREMANTE Marco

TUCCI Vincenzo

VIRTUOSI Antonio

VITALE Antonio

VITALE Ferdinando

VITUCCI Anselmo

ZANFARDINO Benito

Camorra, il clan Moccia e tutti gli imprenditori al loro servizio. I NOMI DI TUTTI GLI INDAGATI di Giuseppe Del Gaudio / Cronache della Campania

Ultime News

TI POTREBBE INTERESSARE
NEWS

Ex killer pentito arrestato a Roma, chiuse indagini sull’omicidio di Siani.

Arrestato ex killer e camorrista pentito a Roma Salvatore Migliorino,...

Chiesti sei ergastoli per i boss dell’organizzazione criminale di Gomorra per otto omicidi commessi.

Processo contro i boss della seconda faida di Scampia Nel...

Scimmia e violenze in carcere: la mia testimonianza contro gli abusi

Violenze nel carcere: le testimonianze al maxi-processo Proseguono le testimonianze...

Processo per estorsione a Gennaro Morgillo, uomo che uccise il padre vittima della Camorra: chiesto il giudizio.

Accusa di estorsione ai danni di Francesco D’Angelo Il ras...