‘Porta l’ambasciata a Melito, ché noi non uccidiamo gli affiliati come Voi prendiamo solo i cognomi’, quando Rosario Guarino evitò la strage alle Case dei Puffi

Il racconto  del pentito Mario Pacciarelli o’ russ, ex killer della Vanella Grassi sulla stagione di sangue ndel 2011- 2012 culminata nella terza faida di Scampia è ricchssima di particolari. I suoi verbali rilasciati alla Dda sono in pratica la storia vivente di quello che accadde ion quei due anni. Prima dei 27 morti, degli attentati e delle bombe ci fu la “cacciata” degli Amato-Pagano da Secondigliano da parte delle 4 famiglie che all’epoca decisero la cosa, ovvero la Vanella-Grassi, i Marino, gli Abete e gli Abbinante. E così Pacciarelli racconta primadel finto accordo tra la Vinella e gli Amato-Pagano per continuare la guerra ai Di Lauro e poi i summit con gli Abete-Abbinante e la trasferta a Milano dove il boss Angelo Abete era agli arresti domiciliari che diede il suo assenso a dichiarare guerra ai melitesi. E così con un’azione plateale le 4 famiglia si impossessarono prima delle piazze di spaccio della Case dei Puffi e poi il Lotto G. Fu Rosario Guarino, detto Gio Banana, all’epoca uno dei reggenti della Vanella-Grassi, e da tempo pentito, ad evitare una strage e a rispamiare la vita a Giosuè Belgiorno, detto Giosuè il piccolo, Salvatore Barbati (poi ucciso) detto Totore mezanotte e Carmine ruorm ruorm fedelissimo di Raffaele Amato junior. Dopo averli picchiati, a Barbati fu rotta la testa con il calcio di una pistola, Rosario Guarino disse: “Porta l’ambasciata a Melito, ché noi non uccidiamo gli affiliati come Voi prendiamo solo i cognomi.”. Ecco il racconto completo di Mario Pacciarelli:

“…Gli AMATO PAGANO non si fecero sentire per un paio di giorni; di solito mandavano nella Vinella un loro affiliato, sia ARUTA LUIGI, o BARBATO SALVATORE o veniva qualche altro ragazzo. In questa occasione vennero invece BAIANO e MIGLIACCIO A FEMMENELLA, soli e senza scorta. Ci recammo nella casa di TOMMASINA, cugina di GIO BANANA  sposata con MANUELE RUSSO, che è stato arrestato sulla Piazza della Vinella dove faceva il capo piazza per conto nostro. All ‘incontro con BAIANO e MIGLIACCIO eravamo presenti: io, MENNETI’A, GUARINO, MAGNETI’! FABIO, GRAZIOSO e LUCARELLI GENNARO. BAIANO e MIGLIACCIO volevano sapere come era andata questa cosa di NASONE e CAPELLONE ma non sospettavano di noi. Per noi parlarono i tre cugini, e raccontarono a BAIANO e MIGLIACCIO “avete visto la risposta dei DI LAURO? E SE ERAVAMO UNO DI NOI A MORIRE?” MIGLIACCIO si bloccò, disse solo: organizziamoci e diamo addosso ai DI LAURO, voi riservatevi. La sera ci spostammo nella casa di SARA BLOND, era il nostro bunker, io, MENNE’ITA, GUARINO, MAGNETII FABIO, GRAZIOSO, LUCARELILLI GENNARO, MAGNETTI GIUSEPPE, CIRO BARRETTA detto CICCIO’ITO, UMBERTO ACCURSO, DE VITALE UMBERTO, e stavamo discutendo lì a tavola, prendevamo il cibo dal ristorante Un posto al Sole, dove andò TONINO POCCI, O ‘BIT; si commentava che Melito era impaurito, che noi eravamo i killer spietati e loro non sapevano fare nulla. Dopo mangiato GIO BANANA disse a MENNETTA: TONINO, quando io andai sulla casa del Lotto G vedevo che PIPPEIT e O’ CINESE, degli ABETE ABBINANTE, davano ragione a noi. Secondo GIO BANANA quindi si poteva fare un’alleanza con gli ABETE ABBINANTE contro gli AMATO PAGANO. Quella stessa sera GENNARO LUCARELLI andò a chiamare DE VITA ANTONIO e CORRADO OREFICE, affiliati della Vinella che all’epoca facevano rispettivamente l’affiliato degli AMATO PAGANO pur essendosi appena girato con noi, e OREFICE che faceva i cavalli di ritorno.
Entrambi sono ora affiliati al clan della VINELLA, DE VITA CORRADO OREFICE ora gestisce, almeno fino a che non è stato arrestato, il RIone Berlingieri, la piazza di cocaina nel Perrone con SPERINO, che ora sta da solo a gestire tutto il Perrone per conto della VINELLA; San Pietro a Patierno è ora gestito, per essere in carcere ESPOSITO VINCENZO, la piazza dai MARINO delle Case Celesti, fino a dieci giorni fa; attualmente dovevano andare a gestire il Rione…Torniamo al momento in cui GENNARO LUCARELLI andò a chiamare DE VITA ANTONIO e CORRADO OREFICE per conto dei cugini capi della Vinella; vengono convocati nella casa di SARA BLOND e MENNETTA, GUARINO e MAGNE’ITI FABIO gli chiedono se vogliono stare con la famiglia della VINELLA ed hanno risposta affermativa; GUARINO chiede così ad OREFICE di andare nel BAKU’ a chiamare PIPPETT. Nel frattempo si parlò con DE VITA delle loro intenzioni, ossia quella di rendersi indipendenti dagli AMATO PAGANO e di fare la guerra agli AMATO PAGANO stessi. Venne PIPPETT con O’ CINESE e un terzo ragazzo. Il discorso venne aperto dal MENNE’ITA che spiegò loro quanto gli AMATO PAGANO erano stati vigliacchi nei confronti della nostra famiglia, gli ABETE ABBINANTE gli davano ragione e MENNE’ITA disse loro: dobbiamo stare sotto questi Moccusilli intendendo i generi degli AMATO PAGANO? E PIPPETT dava a noi ragione. PIPPE’IT disse : Fermiamoci, parliamone con lo ZIO, intendendo ANGIOLETTO ABETE. Pippett aggiunse che loro avrebbero già voluto attaccare Melito ma si erano trattenuti a causa della Vinella che era ritenuta potente clan con killer spietati…Dopo tre giorni si partì per Milano, dove stava ANGIOLETTO ABETE e non poteva allontanarsi da lì; partimmo io, GUARINO ROSARIO, BARRE’ITA CIRO, con la Clio blu di MAGNETTI GIUSEPPE, su una Mini Cooper bianca PIPPE’ITO e MANGANIELLO ROBERTO. Arrivati a Milano, pagato il pedaggio al casello, GUARINO salì sulla Mini Cooper con PIPPE’ITO e MANGANIELLO, noi con la Clio li accompagnammo al palazzo di ANGIOLETTO ABETE nella periferia di Milano ma né io né BARRE’ITA salimmo, mentre GUARINO, MANGANIELLO e PIPPETTO salirono dallo ZIO. Finito l’incontro, GUARINO torna in auto con noi e sulla strada del ritorno ci racconta che anche ANGIOLETTO ABETE era d’accordo di fare il passo contro gli AMATO PAGANO insieme a noi della VINELLA ed i MARINO delle Case Celesti; so che MARINO GAETANO era stato messo da parte dalla sua famiglia per una sua scarsa credibilità. Subito al rientro ci fu nella casa di mio zio DE VITALE un incontro con MENNETTA, GUARINO, MAGNETTI FABIO, tutti gli altri affiliati, tra cui IO, MAGNE’ITI GIUSEPPE, LUCARELLLI GENNARO, BARRE’ITA CIRO, GRAZIOSO ALESSANDRO, UMBERTO ACCURSO, e delle Case Celesti  vennero MARINO ANGELO, MANGANIELLO ROBERTO; poi mandarono a chiamare GIOVANNI ESPOSITO O’ MUORT, ARCANGELO ABBINANTE, O ‘BRIGANTE e PASQUALE O’ PALLUSO per gli ABETE ABBINANTE; vennero anche PIPPETT, APREA RAFFAELE, O ‘PAZZO il fratello DI VETTORIO, O’ CINESE, morto ammazzato; ed due fratelli RAIA, saprei riconoscere in foto. Gestiscono le piazze del Bakù. Parlò MENNETTA ANTONIO, Er Nino: disse che siamo tutti d’accordo, a fare fuori gli AMATO PAGANO e a prenderci la 167, ed ognuna della quattro famiglie si teneva quello che aveva in quel momento; il primo passo era di prendersi il Lotto G e le Case dei Puffi; si pensò di colpire i killer più pericolosi degli AMATO PAGANO e di fare delle battute a Melito. Obiettivi, secondo il discorso di MENNETTA con gli ABETE ABBINANTE, erano ILLIANO GIOVANNL MIRKO ROMANO, GIOSUE’ il grande, SABATINO, TRIPICCHIO ed altri che ora non mi vengono in mente. Il giorno dopo stavamo nelle Case Celesti, nella casa di ANGIOLETTO MARINO tutti quelli nominati più GIULIANO GIANLUCA, PICCIONE, e stavamo pensando come prenderci le Case dei Puffi. Mandammo a chiamare ARUTA LUIGI ‘PILOTINO’ e TOTORE MEZZANOTTE, tramite ENZO anzi preciso RAFFAELE BOXER dei MARINO che stavano sui PUFFI; ARUTA e MEZZANOTTE si schierarono subito con noi. Nella serata BARBATO SALVATORE, GRAZIOSO ALESSANDRO e RAFFAELE ‘BOXER’ andarono nei Puffi a prendere LELLUCCIO BASTONE, proprietario delle Case dei Puffi per contro degli AMATO PAGANO a cui dava quote pesanti. A STANCHI fu spiegato che oramai eravamo le quattro famiglie VINELLA, MARINO, ABETE ABBINANTE a comandare su Secondigliano e che lui doveva lavorare per le quattro famiglie e lui si disse d’accordo. Il giorno dopo, verso mezzogiorno, ci recammo tutti nei Puffi armati io, GRAZIOSO ALESSANDRO, CIRO BARRETTA, GENNARO LUCARELLI ANTONIO DE VITA, CORRADO OREFICE, il fratello di VETTORIO, O’ PAZZ, APREA LELLO, O’ CINESE, PIPPETT, ARCANGELO ABBINANTE, O BRIGANTE, GUARINO ROSARIO; stavamo sui ballatoi dei Puffi e all’improvviso vennero CARMINE RUORM RUORM, fedelissimo di Raffaele jr, GIOSUE’ piccolo, ARTURO ed altri. Stavano portando le armi per mettersi in posizione sui Puffi per difenderli da noi. Quando ci videro e puntammo loro le armi addosso da sopra il ballatoio, rimasero fermi; scesero MEZZANOTTE, ARUTA PILOTINO, CINESE e tolsero loro le armi e li presero e li portarono sopra al ballatoio; a CARMINE RUORM RUORM e a GIOSUE’ il piccolo TOTORE MEZZANOTTE spaccò la pistola in testa e loro erano sanguinanti. Fu GIO BANANA a non farli uccidere; li mandarono a Melito così: GIO BANANA disse a GIOSUE’ IL PICCOLO: Porta l’ambasciata a Melito, ché noi non uccidiamo gli affiliati come Voi prendiamo solo i cognomi. Così ci prendemmo i Puffi. Dopo un paio di giorni gli affiliati degli AMATO PAGANO nel Lotto G lasciarono il comparto e lì si installarono LUCARELLI ANTONIO, SBIRULINO, che venne alla Vinella e disse ai tre cugini: Se ne sono andati, vi porto le armi e la droga degli AMATO PAGANO e così fu; MENNEITA così affiliò LUCARELLLI ANTONIO. MENNEITA mise LUCARELLI ANTONIO a gestire il Rione e costui si mise là con un ragazzo, e BRUNO, che ora è affiliato della Vinella. Il Lotto G venne gestito dalla Vinella grazie a LUCARELLI ANTONIO, BRUNO, BARREITA CIRO. BARREITA si prese subito la casa di TRIPICCHIO ROSARIO, che era ancora vivo e si era spostato a Melito…”

Renato Pagano

8.continua

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