Napoli, l’agguato a Mazio alle Case Nuove un ‘segnale’ ai Mazzarella

Una risposta del clan Rinaldi nei confronti dei Mazzarella sarebbe questa la chiave di lettura su cui stanno lavorando gli investigatori per dare una spiegazione al fallito omicidio del 19enne Vincenzo junior Mazio. Il ragazzo secondo una versione poco credibile fornita dal fratello alla polizia che sta indagando sull’agguato, gli avrebbe detto: “Sono stato io, ho preso la pistola e mi sono ferito con due colpi di pistola al petto”, cosa praticamente impossibile per qualsiasi persone che dopo un primo colpo già perde i sensi figuriamoci per un giovane dal fisico di Mazio. E poi tra l’altro il 19enne, che ha problemi di tossicodipendenza ,è stato accompagnato al Loreto mare da un’automobilista di passaggio a bordo di una Fiat Panda di colore bianco ma della quale poi non c’e’ traccia neanche dalla immagini delle telecamere di sorveglianza del nosocomio. E’ stato sottoposto a una delicata operazione chirurgica per estrargli le pallottole e ora versa in condizioni gravissime. Il ragazzo egli ultimi tempi si sarebbe legato a personaggi del clan Mazzarella che controllano le Case Nuove. I congiunti stretti del giovane ferito sono legati a doppio filo con il clan Buonerba, i cosiddetti 2capelloni” di via Oronzio Costa a Forcella teatro della sanguinosa faida con la “Paranza dei Bimbi”. Non a caso Salvatore Mazio detto “suosovic” è indagato nell’inchiesta per l’omicidio del baby boss Emanuele Sibillo fondatore della Paranza dei Bimbi ucciso in via Oronzio Costa nel luglio del 2015. Alla famiglia Mazio sono dedicate numerose pagine dell’ordinanza di custodia cautelare firmata lo scorso anno dal gip Eliana Franco contro gli assassini di Sibillo e il ferimento di altri esponenti della Paranza tra cui il famigerato Antonio Napoletano ‘o nannone. Quest’ultimo dopo aver ucciso nel luglio del 2015 il meccanico innocente do Forcella, Luigi Galletta, sol perché era un cugino di Luigi Criscuolo detto sby sby esponente di spicco dei “Capelloni” andò a minacciare anche Ciro Mazio, padre di Salvatore, che gestisce il racket del parcheggio abusivo nella zona di Porta Capuana, chiedendogli il pizzo.

 

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