Camorra a Ponticelli, i pentiti: ”Tutti pagavano il pizzo, anche quello delle sigarette e quello delle bibite”

“Le prime estorsioni che abbiamo fatto noi direttamente sono state quelle del giro di Pasqua 2013. Prima, e mi riferisco in particolare al giro di Natale, delle estorsioni si occupavano direttamente persone dei Cuccaro, che introitavano i ricavi”.
Il primo pentito del clan De Micco “Bodo” di Ponticelli,  Domenico Esposito ’o cinese,  ha permesso agli inquirenti della Procura antimafia di stabilire il momento in cui i “tatuati”, in precedenza costola dei Cuccaro a Ponticelli, si resero autonomi dalla cosca che ha il quartier generale in via Giovanbattista Vela, a Barra. Ecco il suo racconto sulle estorsioni:
“Per quanto riguarda il giro di Natale, ricordo che l’estorsione al pub “El Pable” di via Argine fu compiuta da Angelo Busiello, il quale prese 1.000 euro su incarico di Marco De Micco, che consegnò direttamente ai
Cuccaro. Il dialogo tra Busiello e De Micco avvenne in mia presenza. Lo stesso Busiello mi ha poi confermato di essere andato un paio di volte al pub per ritirare l’estorsione…Al giro di Pasqua ho partecipato anche io. Ho preso dei soldi da un garage di camion e ho ritirato insieme a Enea De Luca 2.000 euro. Ricordo che c’è anche un sistema di videoriprese. I soldi li ho materialmente consegnati qualche giorno dopo, all’esito di un paio di visite”.
Anche il neo pentito Rocco Capasso ha svelato agli investigatori il sistema delle estorsioni del clan De Micco: ” C’era un lista delle estorsioni, la teneva Davide Principe. Gli esattori eravamo io, Pasquale Carbone e Maurizio Marrutzu. Alcuni pagavano tre volte l’anno ovvero a Natale, Pasqua e a Ferragosto. Altri invece tutti i mesi, altri ancora ogni settimana. Io andavo in una ditta di autotrasporti ogni mese e ci dava 500 euro. il gestore di una sala slot invece ci dava 1300 euro.
Anche gli spacciatori e chi vendeva le sigarette di contrabbando pagava 500 euro al mese. Mentre quello che vendeva le bibite invece ne pagava mille. E c’era anche un negoziante che pagava attraverso un intermediario mille euro tre volte l’anno”.

(nella foto da sinistra Marco De Micco, Luigi De Micco, Domenico Esposito, Rocco Capasso)

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